Ritratti raccontati in “Emozioni Scomode”: quando la fotografia rivela la verità

Ritratti raccontati di “emozioni Scomode”: Un Viaggio Fotografico nell’Anima

Quando lo specchio inganna

Ritratti raccontati è un progetto fotografico che si propone di rendere semplice e naturale il ritratto classico, andando anche a svelare gli angoli più nascosti dell’anima umana, sfociando in “Emozioni Scomode”. Attraverso un’attenta gestione del set e un approccio intimo con il soggetto, il progetto mira a catturare quelle emozioni che spesso tendiamo a reprimere o a nascondere agli occhi degli altri, eliminando tutte le problematica tipiche di chi, da non modello o modella, si approccia alla posta per fotografia: “non so come mettermi in posa”, “sono poco fotogenico”, “non so cosa mettermi”, “non so quale sia il mio lato migliore”.

Un setup che destabilizza

Il cuore del progetto risiede nel setup fotografico: un ambiente controllato, ma allo stesso tempo perturbante, dove il soggetto si trova a confrontarsi con una versione di sé inaspettata. Tecnicamente, Ritratti raccontati è quanto di più semplice e banale un fotografo possa fare: mettere un soggetto seduto su una sedia e fargli un ritratto. La particolarità sta nelle metodiche usate: Il soggetto ha il pieno controllo dello shooting, potendo scegliere quanto farlo durare, quali argomenti trattate (si, argomenti, perché lo shooting diviene momento di condivisione) e in che modo trattarli. Non ci sono segni che “Attento! sta per essere scattata una foto”; il tutto viene fatto con luce naturale o continua, senza rumori di otturatori, flash o altro. Il fotografo non ha in mano la macchina, bensì siede davanti al soggetto, come un interlocutore interessato ad ascoltare, e, in maniera del tutto inconsapevole per il soggetto, scatta con un comando remoto dando retta alle “sensazioni” provate durante lo shooting. Ciò rende il tutto molto naturale, privo di sovrastrutture emotive e concettuali, focalizzandosi sulla nuda e cruda emozione espressa.

Il distacco e la rivelazione

L’obiettivo è quello di spingere il soggetto oltre la sua comfort zone, fino a un punto in cui si sente talmente estraneo “all’immagine riflessa nello specchio” da non riconoscersi più. Questo senso di distacco, apparentemente negativo, è in realtà il punto di partenza per una profonda introspezione. Le fotografie che ne scaturiscono sono più che semplici ritratti: sono delle vere e proprie radiografie dell’anima, che rivelano le paure, i desideri e le contraddizioni più intime del soggetto.

Perché Ritratti raccontati è correlato a “Emozioni Scomode”?

Il titolo del progetto, che è una delle finalità di Ritratti raccontati, è una dichiarazione d’intenti. La volontà era in partenza quella di creare un “sistema” che permettesse a chiunque di liberarsi da quelle paure del “non sono fotogenico” “non so mettermi in posa” “non vengo bene nei ritratti”, cosi da poter focalizzare l’attenzione su l’unica cosa importante: scattare un ritratto. E di fatto lo è! ma, col proseguire degli esperimenti e dei test, è divenuto chiaro che Ritratti raccontati  fosse più di un semplice metodo per eliminare paure e ansie da prestazione; fosse un modo per eliminare le sovrastrutture dello shooting classico, in favore di un “flusso emotivo di scatto” focalizzato a catturare le emozioni attraverso le espressioni facciali. Le emozioni che emergono durante lo shooting sono spesso “scomode”, perché mettono in discussione la nostra identità e ci costringono ad affrontare aspetti di noi stessi che preferiremmo tenere nascosti. Tuttavia, è proprio attraverso la consapevolezza di queste emozioni che possiamo crescere e evolverci. Ecco perché “Emozioni Scomode” è la naturale risultante (per quanto sia un progetto editoriale a se stante) di Ritratti raccontati.

“Emozioni scomode” – Un viaggio fotografico personale

“Emozioni Scomode” è un viaggio tanto per il fotografo quanto per il soggetto. Il fotografo diventa un catalizzatore di emozioni, mentre il soggetto intraprende un percorso di auto-scoperta. Le fotografie che ne scaturiscono sono un invito alla riflessione, un invito a guardare dentro di sé con onestà e coraggio.

Le domande che il progetto solleva

  • Chi siamo veramente al di là delle maschere che indossiamo quotidianamente?
  • Quali sono le emozioni che ci spaventano di più?
  • Come possiamo accettare le nostre imperfezioni e trasformarle in punti di forza?

Un invito a partecipare!

Se sei interessato ad avere un ritratto attraverso Ritratti raccontati ed anche – ma non obbligatoriamente – a partecipare al progetto “Emozioni Scomode” e a scoprire una nuova dimensione della tua personalità, non esitare a contattarmi.

(Lo shooting è ovviamente soggetto a pagamenti secondo le normali modalità di tutti gli shooting di ritratto. per info aggiuntive scrivimi)